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Natasha Trethewey identifica la sua missione all'inizio, in una poesia intitolata "Tre fotografie", la cui ultima sezione descrive un gruppo di lavandaie nere. Nello sguardo calmo e senza sorriso di queste donne, si avverte non una supplica, bensì una sfida: testimoniare e dare un volto alle legioni di uomini e donne senza nome che hanno cucinato, strofinato, saldato, spalato, trasportato e piantato per un'intera nazione, contribuendo a trasformare il sognato paesaggio americano in realtà. Il mondo della poesia di Natasha Trethewey è popolato da afroamericani della classe operaia: donne e uomini neri che hanno costruito a mani nude il futuro delle loro famiglie e della loro razza.